Solitamente quando sono davanti ad un capo di abbigliamento, oggetto o accessorio, ciò che cerco di capire, è cosa riesce a comunicarmi. No, tranquilli, non sento le voci! Oggi mi soffermerò sul vintage e in particolare sull’abbigliamento (parlerò degli accessori vintage in atri momenti).
Indossare un capo vintage potrebbe far riaffiorare piacevoli ricordi lontani nel tempo e magari per pochi istanti rivedersi magicamente fanciulle davanti a uno specchio, intente a provare cappelli, vestiti e scarpe della madre e della nonna, ovviamente tutto rigorosamente abbondante. È un po’ come se l’abito ci raccontasse a grandi linee dell’energia di chi ha indossato quel capo, del periodo storico in cui è stato realizzato, dei tessuti utilizzati e della tendenza di quel momento. Sono particolarmente attratta da alcuni capi di abbigliamento vintage perché comunicano quell’unicità ed energia della quale si va spesso alla ricerca.
Come diceva Jim Morrison: “Ogni forma d’arte è essenzialmente energia intercettata”.
Poter indossare capi sartoriali prodotti con materiali di alta qualità, che riescono a trasmettere personalità e buon gusto nonostante il trascorrere del tempo è un po’ come possedere un vino d’annata di pregio, proprio come indica l’etimologia della parola “Vintage”.
Chi ha scelto di proporre anche il vintage sartoriale lo fa selezionando solo abiti di qualità e con una storia da raccontare. In questi anni sempre più brand stanno aderendo alla realtà della moda ecosostenibile con un’attenzione particolare, quindi, all’impatto ambientale, alla sostenibilità sociale e alla riduzione dello spreco. Scegliere di acquistare anche capi ecosostenibili è già un primo passo verso la trasformazione del proprio stile di vita.
Non è un caso il mio incontro con Maria Martinese sarta modellista artigianale, socia fondatrice di Ammostro, (laboratorio di artigianato artistico) nel quartiere Porta Napoli, un tempo area artigianale della città di Taranto, oggi una delle zone più degradate, ma estremamente belle e ricche di potenziale.
Maria ci racconta da dove parte il suo percorso professionale e la sua evoluzione negli anni, dice che sin da piccola modificava i vestiti a mano, sfidando qualsiasi legge di geometria delle taglie e provava meraviglia per i mercatini dell’usato e dei suoi tesori nascosti, come una bambina in un negozio di giocattoli. Questa emozione sempre presente quando lavora con il vintage, le fa capire che nella vita bisogna ascoltare e coltivare la propria attitudine.
Amante del “do it yourself “, studia in accademia di moda modellistica artigianale unendo così l’amore per il vintage con la pratica sartoriale. Nasce così il brand Oi Marì, dalla passione di Maria per il vintage e l’abbigliamento fatto a mano e dalla necessità di esprimere se stessi attraverso il vestire: essere unici e irripetibili come un’estensione della propria personalità.
Oi Marì racchiude la sintesi di tanta bellezza. È vintage, è artigianato, è arte, è anche gioielli e accessori, infatti oggi si avvale anche delle importanti figure di Claudia che si occupa degli accessori e Candida dei gioielli. Adesso Maria spazia tra cinema, teatro, vintage e colori naturali, approfonditi negli anni con il progetto Ammostro.
Ammostro è formato da quattro artigiane artiste, ognuna unica nel suo genere. Maria, sarta modellista artigianale, appassionata di vintage e colori naturali. Claudia una designer del cuoio e dei tessuti, Candida orafa di formazione che spazia dalla lavorazione dei metalli, alla serigrafia, fino alla rilegatura e Silvia grafica illustratrice. Insieme si occupano anche di serigrafia artigianale naturale, trasformando le piante della macchia mediterranea in colori utilizzabili per la stampa.
La sede di Ammostro è anche un contenitore di idee, esperienze e condivisione, infatti parte del laboratorio si sta trasformando in un co-working di professionisti che vogliono far emergere mediante le loro competenze e il loro lavoro una nuova visione del futuro come la sensibilizzazione all’uso di materie prime sostenibili e la rivalutazione di zone abbandonate, attraverso l’arte e la cultura.
A volte si fa l’errore di acquistare compulsivamente capi o accessori solo perché costano poco, senza soffermarsi sulla qualità e la reale bellezza anche intrinseca.
Nella foto: Cappotto vintage Oi Marì, presso laboratorio Ammostro
Photo credit Maria Martinese