“La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.” Fernando Pessoa
Ogniqualvolta decido di conoscere più da vicino chi è riuscito a trasformare la propria passione e creatività, in professione, per me inizia un viaggio. Salire sul loro treno e percorrere insieme le tappe salienti, che caratterizzano chi sono oggi, è un’esperienza che accresce il mio sapere. Si viaggia nel tempo tra ricordi, passioni, emozioni, percorsi personali, ricerche e studi, per arrivare alla fermata dell’oggi, per osservare e ammirare il frutto, composto da tutti gli ingredienti necessari; una traduzione visiva ed emozionale dell’unicità e della bellezza delle opere d’arte.
Tramite una carissima amica ho avuto il piacere di salire sul treno di Sonia Conca, nata a Milano e cresciuta in una famiglia di sole donne; la mamma Maria Pia, classe 1934, le ha trasmesso la sensibilità, lo sguardo verso chi è meno fortunato, la capacità di esprimere l’affetto e l’accoglienza verso tutti. Dalla nonna Wanda classe 1912 apprende la forza, la determinazione e la sensibilità al “bello”.
Fin da piccola Sonia, grazie a nonna Wanda, una donna vissuta nei ruggenti anni ’20/’30, respira aria di creatività, di giochi fatti di travestimenti e di racconti di storie vere, che l’hanno portata ad avere confidenza con la moda, i colori, le forme del tempo e a riconoscersi, una volta adulta, nella filosofia di vita delle famose “Flappers”.
Nelle righe introduttive dicevo che ogni incontro è un’esperienza per accrescere il mio sapere; un’occasione non solo per conoscere meglio l’artefice del progetto, prodotto e opera d’arte, ma anche, per avviare delle ricerche di approfondimento su determinati argomenti, come in questo caso è successo con le Flapper girls.
Quanti di voi, conoscono le Flapper girls?
Una volta terminata la mia ricerca personale, ho fatto un piccolo sondaggio tra le mie amiche, il risultato è stato che nessuna di loro sapesse chi fossero, ma andando avanti di qualche rigo, vi sorprenderete anche voi, a dirvi: sì, certo, so benissimo chi erano…e forse, qualcuna di voi, ha reso proprio il loro stile, oppure anche solo per una volta nella vita, magari per un paio d’ore, le ha emulate.
Le Flapper girls rappresentavano una generazione di giovani donne alla moda degli anni ’20, icone di stile, rivoluzionarie nel pensiero e nell’atteggiamento per la loro disinvoltura; donne emancipate vissute nel periodo del proibizionismo, ballavano il charleston, ascoltavano musica jazz e blues. Le caratteristiche della moda femminile in quel periodo erano di una donna androgina, magra, senza fianchi e né petto, capelli corti alla maschietta, abiti corti al ginocchio, scarpe con cinturino alla caviglia, trucco eccessivo e cappelli a cloche.
Dopo questo breve excursus, riprendiamo il nostro viaggio con Sonia. Lei mi racconta che, sebbene fin da piccola l’estro artistico facesse parte del suo quotidiano, prima di immergersi totalmente nel mondo della creatività e quindi nel mondo delle “Flappers”, dopo il diploma di maturità, agli inizi degli anni ’90 decide di dedicarsi al settore del sociale divenendo nel tempo un’educatrice professionale. Le persone con le quali ha lavorato erano molteplici: dagli anziani agli adulti e bambini con diversi gradi di disabilità, fino ad adolescenti tolti alle famiglie dal tribunale dei minori.
Dal 2009 per Sonia inizia un nuovo percorso di cambiamento profondo che coincide con la sua vita privata. Nel campo della musica, altra sua passione, si diletta con il canto diventando la cantante del suo gruppo musicale Ondealfa. Per un periodo, decide di andare a vivere a Berlino, con questa città si creerà un legame talmente forte che la porterà a non staccarsi mai; ancora oggi la sente come propria città, perché Berlino riesce a trasmetterle quell’energia e carica vitale di cui ha bisogno. L’estero è sempre stato un polo di attrazione per Sonia, la sua predilezione è rivolta, soprattutto, verso la capitale tedesca e il popolo britannico ed è proprio in UK che incontra Francesca Manca, diventata poi nel 2016 sua insostituibile socia.
Il percorso creativo di Sonia Conca, parte con un piccolo brand “Flapper’s Borse Artigianali” con cui realizza borse in stile anni ’20, ispirazione presa dagli accessori usati da nonna Wanda nei suoi giochi/racconti. Con questo brand partecipa, in Italia, ad eventi come: il “Carrousel” a Milano, una manifestazione dedicata all’artigianato creativo e contemporaneo, all’autoproduzione e al remake, al “Vanita’s Market” di Cremona, una mostra mercato del vintage, del remake e autoproduzioni di abbigliamento e accessori e “Salotti di Sartoria Artistica” a Mantova, un evento dedicato alla produzione di oggetti artistici, di design e del cucito.
Nel periodo in cui vive a Berlino partecipa ad eventi puramente in stile anni ’20 come il “Boheme Sauvage“, (parties stile anni ’20) con risonanza internazionale ad eventi associati alla fashion week berlinese. La creatività di Sonia inizia ad ampliarsi sempre di più, nelle sue collezioni entrano a far parte le ghette, i cappellini a cloche hat in stoffa, pochette, fino ad arrivare ad articoli utili nel mondo del Burlesque. Innamoratasi dell’arte della modisteria, e come dice lei, “in modo timido e ossequioso”, inizia a creare cappelli in feltro e i millinery hats , tipici dello stile inglese.
Poiché tutto cambia, si trasforma e nulla resta immutato nel tempo, anche Sonia e di conseguenza il suo brand, si trasformano ed evolvono; il suo interesse e la sua passione non si fermano allo stile anni ’20 ma si estendono agli anni ’50 e ’70, il che la porta a creare dei splendidi Turbanti, pezzi unici realizzati con tessuti di alta qualità, che rappresentano la vera identità di quello che sarebbe poi diventato il brand di oggi: Miss Flapper.
Uno degli obiettivi e sogni di Sonia era quello di poter distribuire il suo brand Miss Flapper anche in UK, così nel 2016 partecipa a diversi eventi natalizi a Londra e perlustra i luoghi possibili dove poter collocare le sue creazioni, affacciandosi anche al Liberty. La crescita del brand ad un livello professionale più alto, avviene dopo l’incontro con Francesca Manca.
Francesca vive da 10 anni a Liverpool e il suo lavoro si svolge tra Inghilterra, Italia e Francia. Negli ultimi venti anni ha lavorato nel marketing e negli eventi e ciò l’ha portata ad avere una vasta conoscenza su tutto ciò che riguarda la strategia di business. Oggi, fondatrice di Underwing, Francesca si impegna personalmente per assicurarsi che i bisogni di ogni cliente vengano rispettati e i goal di ogni compagnia con cui lavora raggiunti, lavorando con le tempistiche e le risorse di ognuno in maniera individuale. Il suo “libro nero” di contatti è prezioso per i suoi clienti, che sanno di poter accedere a qualunque tipo di servizio sia necessario per far crescere il loro business, dai programmatori, esperti in comunicazione, uffici stampa, ai designer, ecc. Sonia e Francesca con Miss Flapper iniziano a scalare vette inaspettate, nel 2018, partecipano alla “Manchester Fashion Week” e nel 2019, vanno in passerella alla “Liverpool Fashion Week”. Miss Flapper diventa un articolo molto apprezzato soprattutto da donne in chemioterapia, sia per i materiali di alta qualità, sia per le forme che ripristinano un volume e rendono più armonico il viso in quel momento di fatica.
L’unione tra Sonia Conca e Francesca Manca nasce anche dalla passione e la forte propensione di entrambe verso il settore del sociale; infatti anche Francesca ha lavorato con clienti con bisogni speciali, specialmente nello spettro autistico e female founders. Sin da subito entrambe sentono la necessità di essere utili anche in un altro modo, il loro desiderio è poter alleviare quei momenti così difficili a chi si sottopone a chemioterapia, con contenuti più ampi. Nasce così la volontà di creare un team di professionisti abilitati per i trattamenti su persone con questa problematica, sia Italia che in UK. Il progetto che stanno realizzando si chiama “Il Cerchio del benessere”. Attualmente è in essere la collaborazione con T-Clar Esteticamente Benessere, una Associazione senza scopo di lucro, già impegnata nel campo oncologico. Tutte le volontarie occupate in questo percorso (che si sviluppa all’intero degli ospedali) sono professioniste con abilitazione OTI: Oncology Esthetics, un metodo sicuro per l’esecuzione del trattamento estetico rivolto alle persone in terapia oncologica.
Miss Flapper e T-Clar, sono alla ricerca di fondi e di uno spazio per poter rendere concreto il progetto “Il Cerchio del benessere”. Le fonti potrebbero essere: aziende che con la loro donazione usufruirebbero dello sgravio fiscale, sponsorship, 5×1000, aziende che donano una percentuale sul venduto attraverso eventi organizzati insieme a Miss Flapper e T-Clar, spazi in comodato d’uso (Comune, Regione) o spazi adeguati alla necessità del progetto.
Ho deciso di parlarvi di Miss Flapper per la filosofia, la passione e il sentire che c’è dietro le quinte, requisiti che si riflettono nelle creazioni. Trovo che gli accessori creati e proposti da Sonia e Francesca, siano originali, unici, realizzati con tessuti di alta qualità e curati nei dettagli. Indossarli possono mettere in risalto e dare luce al proprio viso, donando un alone di esotismo, oltre a conferire quel tocco di unicità, originalità e femminilità in più, con eleganza, al proprio stile
Lucrezia Russo
Photo credit Emanuele Limido, Raffaella Biachi
Photo credit Flappers dancing – Hulton Archive/Getty Images