“Se rimaniamo cenere o diventiamo fenice, dipende da noi” Ming-Dao Deng.
Lia Mendola come un’araba fenice ha avuto la forza d’animo di rialzarsi, non si è fatta sopraffare dalle difficoltà che l’hanno colpita, è stata capace di cogliere il lato positivo di ogni avversità, di rinascere e tornare a splendere.
Lia è nata a Palermo e ha vissuto in un paesino vicino Cefalù: la sua infanzia non è stata facile, credeva di non possedere alcun talento e non riusciva a sognare ad occhi aperti, come molti bambini sanno fare. All’età di 18 anni lascia la sua tanto amata isola, la Sicilia, per trasferirsi con i suoi genitori a Milano.
A Milano inizia a lavorare come operatrice sanitaria, si sposa e mette al mondo due bambini. L’unione con suo marito si rivela difficile, così decide di riprendere in mano la sua vita e di interrompere questo matrimonio infelice. Dedica la propria vita ai figli, mostra loro ciò che non era mai riuscita a fare con sé stessa: diventare cacciatori di sogni. Gli anni scorrono, i bambini crescono e ad un certo punto della sua vita inizia a interessarsi e a praticare la filosofia buddista. Ha la sensazione che stia andando tutto bene, si sente quasi felice. Ma d’incanto un brutto episodio frantuma in mille pezzi quell’apparente serenità. Questo avvenimento infausto, che nessuna donna dovrebbe mai subire nella propria vita, la fa cadere in depressione.
Il suo psicoterapeuta, come terapia, le consiglia di mettere per iscritto la sua storia e, nonostante la sua titubanza iniziale, la penna inizia a scivolare senza sosta su quei fogli bianchi. Lia bambina pensava di non possedere talenti e sogni realizzabili, ma a cinquant’anni, dopo aver lottato per tutta la vita, scopre di averne, e uno di questi è scrivere.
Il suo primo romanzo è in parte autobiografico: intitolato “Lei”, è ambientato nella sua indimenticabile Sicilia. La protagonista del libro, nonostante una vita piena di peripezie, rimane fedele ai propri sogni, trattenendoli nel suo cuore anche da adulta. Nei romanzi “Storie vere per donne inventate” e “Quella parte di te”, Lia ci racconta la vita di alcune donne, ognuna con le proprie paure, difficoltà, vicissitudini, sogni e talenti.
Leggere la storia di vita di ogni protagonista incoraggia il lettore a mantenere vivi i propri sogni perché, come dice Lia: “sono i sogni che ci rendono vivi e giovani a qualsiasi età, e un passettino al giorno nella direzione dei nostri sogni ci avvicina alla felicità. Una donna si risolleva sempre, è come un fiore che germoglia sul cemento”.
Lucrezia Russo